Università a parte, che fine ha fatto la protesta del mondo della scuola dell'obbligo dopo l'approvazione del decreto Gelmini e il ritorno al maestro unico alle elementari? E' ancora viva? Certo. Tanti coordinamenti genitori-insegnanti stanno lavorando per difendere dallo smantellamento la scuola pubblica. E questo nonostante i dirigenti scolastici, in queste settimane, abbiano convocato collegi docenti per comunicare più o meno apertamente agli insegnanti che il momento di ricreazione della protesta è finito, il decreto è legge e ora occorre rimboccarsi tutti le maniche e fare il proprio dovere seguendo rigorosamente le applicazioni del ministro senza mugugnare troppo per non ricorrere in sanzioni.
Che fare, dunque? Intanto vigilare. Rendere operativo il decreto-legge non è cosa semplice. Già con la riforma Moratti, per fare un esempio, Portfolio & ore opzionali si rivelarono un buco nell'acqua di cui, a distanza di pochi anni, nessuno si ricorda. Tante sono le applicazioni in sospeso. E poco il tempo per metterle a regime. Il prossimo mese caldo sarà gennaio. Il momento delle iscrizioni degli alunni al prossimo anno scolastico.
Vigilare, dicevamo. I modelli di iscrizione offriranno alle famiglie la possibilità di scegliere realmente, per i propri figli, i modelli di scuola desiderati? Il tempo pieno sarà veramente garantito o sarà trasformato in doposcuola? Insomma, quale sarà l'organizzazione oraria per gli alunni? E gli eventuali costi aggiuntivi per le famiglie? Nelle future prime elementari quale sarà l'effettiva offerta formativa? Come verrà articolato l'orario settimanale delle materie di studio? A quanto ammonterà il tempo-mensa e il tempo-interscuola nei tempi pieni? Con che personale sarà gestito? Ci saranno spese aggiuntive che cadranno sulle famiglie o sui comuni?
Leggi tutto l'articolo di Giuseppe Caliceti del Manifesto
Che fare, dunque? Intanto vigilare. Rendere operativo il decreto-legge non è cosa semplice. Già con la riforma Moratti, per fare un esempio, Portfolio & ore opzionali si rivelarono un buco nell'acqua di cui, a distanza di pochi anni, nessuno si ricorda. Tante sono le applicazioni in sospeso. E poco il tempo per metterle a regime. Il prossimo mese caldo sarà gennaio. Il momento delle iscrizioni degli alunni al prossimo anno scolastico.
Vigilare, dicevamo. I modelli di iscrizione offriranno alle famiglie la possibilità di scegliere realmente, per i propri figli, i modelli di scuola desiderati? Il tempo pieno sarà veramente garantito o sarà trasformato in doposcuola? Insomma, quale sarà l'organizzazione oraria per gli alunni? E gli eventuali costi aggiuntivi per le famiglie? Nelle future prime elementari quale sarà l'effettiva offerta formativa? Come verrà articolato l'orario settimanale delle materie di studio? A quanto ammonterà il tempo-mensa e il tempo-interscuola nei tempi pieni? Con che personale sarà gestito? Ci saranno spese aggiuntive che cadranno sulle famiglie o sui comuni?
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