domenica 16 novembre 2008

IO E LA SCUOLA

di sonohra (Medie Inferiori) scritto il 14 11 2008

Frequentare la scuola è un diritto, essa ci permette infatti di crescere a livello culturale e sociale. Agli studenti dovrebbe essere garantita un’ottima formazione per poter poi affrontare nel miglior dei modi il mondo del lavoro. Proprio in questi giorni ad alimentare le molteplici polemiche sono le nuove norme che l’attuale Ministro Gelmini vuole introdurre. Si ritorna ai voti numerici, a un giudizio in condotta introdotto come battaglia contro il bullismo (con un solo cinque si può ripetere l’anno), al maestro unico alle elementari: questo è uno dei punti più contestati della riforma, secondo il ministro è indispensabile per eliminare l’alto tasso di occupazione nella scuola; in questo momento mi chiedo: dove vanno tutti gli altri insegnanti a lavorare? Perché non risparmiano dallo stipendio dei politici, anziché da quello dei semplici lavoratori? Poi c'è la divisa; la divisa va bene se sei un poliziotto, carabinieri, medico ecc… perché ha comunque una funzione. Al liceo bisognerebbe che i ragazzi arrivassero educati alla non discriminazione e questo non attraverso una divisa con camicia rossa e pantaloni o gonna blu, come ha detto la Gelmini; è veramente terribile, non ha alcun senso, la cosa bella di noi giovani sono i colori! Se ci tolgono anche quelli… è giusto che ognuno si vesta come vuole, ma senza discriminare nessuno! Ci vuole solo educazione, non imposizioni assurde o odiose. Sono veramente disgustata e rimasta a bocca aperta quando ho sentito che probabilmente gli stranieri verranno messi in classi separate. Mi sono chiesta, perché? Non sono persone umane come noi? Purtroppo per alcune persone la risposta è no! Forse perché non sanno parlare la lingua italiana allora sono diversi. Vorrei poter chiedere alle persone che pensano che sia giusto mettere i ragazzi stranieri in classi separate: se loro si trovassero ad abitare in un paese straniero di cui non conoscono la lingua vorrei vedere se sarebbero così contenti di essere raggruppati in una classe “per stranieri” in disparte. Il problema è che si sta parlando ancora di ragazzetti, credo che per loro sarebbe traumatico venire segregati; si sentirebbero diversi e non riuscirebbero a socializzare con altri ragazzi. La scuola oltre a insegnare serve anche ad abituare i ragazzi a socializzare e a vivere in un gruppo. Questo sarà impossibile se la riforma verrà applicata. Secondo me è importante far imparare ai futuri scolari che esistono ragazzi che non sono italiani ed è per questo che il mondo è bello, perché è vario. Sarei molto più felice se l’attuale Ministro, Mariastella Gelmini, avesse continuato ad occuparsi dei parchi attorno a Brescia piuttosto che del futuro del nostro paese. Detto questo, che è sostanzialmente il contesto in cui si muove la riforma, come considerazione generale affermerei che i tagli previsti possono essere considerati giusti, tuttavia dovrebbero essere reinvestiti nel settore educativo, cosa che non è puntualizzata nel decreto! In questo momento in testa mi si pone la domanda: è una riforma dell’istruzione o delle finanze?

Preso da: Repubblica@scuola

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