lunedì 17 novembre 2008

Pensare oltre

Di Antonio Valentino

Sulla straordinaria protesta di studenti e insegnanti di queste settimane, andrebbero evitati fraintendimenti e ambiguità per impostare riflessioni e cercare sbocchi. E dette con chiarezza alcune cose. E in primo luogo
1. che i mali della nostra scuola e del nostro sistema universitario sono enormi e non cominciano con la Gelmini. Pensare che basti allontanare l’attuale ministro, per quanto inadatto e chiaramente eterodiretto, perché tutto riprenda a funzionare al meglio, è cosa contraria al principio di realtà, oltre che molto rischiosa;
2. che Il principio di economicità, assieme a quello di efficienza ed efficacia, è irrinunciabile in ogni caso e che quindi situazioni insostenibili non solo sotto il profilo economico, ma anche educativo vanno corrette. Pensare che scuole di 12 ragazzini non possano confluire in scuole più grandi raggiungibili in 20 minuti (e ce n’è, e non solo al sud) è fuori non solo da una sana gestione delle risorse, ma anche da politiche educative sensate;
3. che, rispetto a questo stato di cose, chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
Solo dentro questa quadro di considerazioni, a mio avviso, il movimento di protesta contro le misure della finanziaria di agosto e dei provvedimenti “urgenti” della Gelmini può acquistare senso e darsi una prospettiva; a partire da alcune consapevolezze ulteriori che riguardano il merito e il metodo, come si dice, delle politiche scandalose di questo governo sulla scuola.

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2 commenti:

Libero ha detto...

video sulla due giorni di incontri nazionali tenutasi alla sapienza di roma

http://it.youtube.com/watch?v=zohTRUeDKcI

Anonimo ha detto...

Grazie del contributo, lo posto così resta più visibile

Viva la scuola