E poi questo continuo richiamo a destra, sinistra, sessantotto, che scocciatura!
Ma qui chi è che è fannullone?! Chi gira per l’Italia a sostenere corbellerie, o chi ogni giorno salta, balla, fa vocalizzi, tiene le mani dei bambini, di ogni bambino, chi ascolta il più piccolo respiro, chi risponde ai richiami costanti e urlanti di piccole persone, le quali chiamano a gran voce e sempre, e tutte insieme, “maestra, maestra, maestra, maestra…….”, chi fa da mediatore ai conflitti continui e naturali, chi con i polmoni di fuori conversa e fa conversare fino allo sfinimento, chi nei refettori vocianti e stipati insegna a tenere la forchetta e il coltello ripetendo per cinque anni come si collabora nello sparecchiare, come si rispettano i commensali, come si abbassa la voce, come non si toccano le scarpe mentre si pranza, che non ci si infila sotto il tavolo tra le gambe dei compagni…o qualcun altro è il fannullone di turno?
Chi è fannullone? Chi studia e legge di notte, ogni notte, di pedagogia, strategie, disagio e recupero, chi corregge montagne di elaborati subito, e poi il giorno dopo, per non lasciar por tempo in mezzo alla comprensione degli errori, e alla riflessione dei bambini, giunge a scuola con la sporta dei quaderni e il cuore grosso, perché teme di non aver dato abbastanza energia e competenza, o qualcun altro che guadagna fior di quattrini sparlando in modo scandalistico e semplificatorio senza neppure aver messo il naso dentro una scuola elementare reale e averne studiato la complessità della gestione e delle situazioni? Un po’ di rispetto, please!
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