Non vogliamo essere strumentalizzati e neppure strumentalizzare
Siamo un nutrito gruppo di genitori, insegnanti e bidelli delle scuole primarie Manzoni e Stradivari.
Abbiamo analizzato i provvedimenti che il Governo ha approvato e presentato negli ultimi mesi: legge 133 (articolo 64), decreto 137 Gelmini e disegno di legge Aprea.
Ecco le nostre riflessioni:
• I nostri bambini frequentano un tempo scuola di 40 ore con due insegnanti titolari della classe. Lavorare insieme per i maestri rappresenta la possibilità di collaborare e di confrontarsi continuamente, per cercare di offrire le risposte migliori e i percorsi più adeguati per tutti i bambini. I maestri lavorano con classi di 25 – 26 – 27 alunni nelle quali sono presenti bambini disabili e stranieri. Le ore di contemporaneità degli insegnanti utilizzate per interventi individualizzati a sostegno di alunni in difficoltà sono 4 o 6 alla settimana. Nel restante tempo scuola i maestri lavorano con la classe intera. Un’ organizzazione di questo tipo non crediamo rappresenti uno spreco, piuttosto una risorsa anche per le famiglie che possono contare su poche figure di riferimento e su un tempo adeguato alle necessità lavorative. Non possiamo infatti dimenticarci che i dati OCSE riconoscono l’elevata qualità della scuola primaria italiana.
• Abbiamo scoperto che, a partire dal prossimo anno scolastico, l’introduzione del maestro unico dovrebbe essere generalizzata e che la continuazione del tempo pieno sarà garantita solo se l’organico a disposizione sarà sufficiente.
Rimanere a scuola lo stesso tempo, ma con interventi frammentari può funzionare allo stesso modo? Può garantire dei punti di riferimento per bambini e famiglie? Con un orario ridotto si riuscirà ad offrire le stesse opportunità a tutti, senza troppo semplificare?
• A partire dall’anno scolastico 2005/06, la nostra scuola ha già subito il taglio di un insegnante, nonostante le richieste del tempo pieno da parte delle famiglie; ciò ha comportato un’alternanza di figure diverse in alcune classi della scuola “Manzoni” e una riduzione della qualità dell’offerta formativa.
Se diminuirà ulteriormente il numero degli insegnanti, come potrà essere garantito il modello educativo del tempo pieno? Diventerà un doposcuola a pagamento?
• Anche i tagli indiscriminati nelle scuole materne, medie e superiori ci preoccupano come cittadini. Le classi diventeranno sempre più numerose: con questa premessa come sarà possibile garantire, (come recita l’art.64 della legge 133), una scuola di qualità? Le scuole diventeranno fondazioni? Dovranno procurarsi i finanziamenti da sole? E allora per quale motivo noi cittadini paghiamo le tasse?
• Siamo d’accordo nel sostenere che l’università va riformata! Ma lo si fa con i tagli indiscriminati e bloccando le assunzioni dei giovani?
• Nelle nostre scuole il numero dei bidelli non è eccessivo! Essi si occupano non solo delle pulizie, ma anche della sorveglianza e del pronto soccorso e intervengono a supporto del lavoro degli insegnanti e della segreteria. La loro presenza contribuisce a creare un ambiente che accoglie i bambini sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello della sicurezza e a far funzionare, nel migliore dei modi, il complesso sistema scuola. Il taglio previsto comporta una riduzione del 17 % nel triennio: per completare il servizio interverranno gestori privati con personale sempre diverso?
Abbiamo capito che i tagli previsti sono generalizzati e se è vero che in un momento economico difficile si devono operare delle economie è altrettanto vero che bisognerebbe mirare gli interventi individuando i reali sprechi, senza dimenticare che l’istruzione e il diritto ad apprendere sono un investimento sul futuro dei nostri figli, della nostra società e del nostro Paese. Pertanto:
CHIEDIAMO DI MODIFICARE RADICALMENTE LE LEGGI CHE PRODURRANNO, NEL FUTURO IMMEDIATO, I SOPRACCITATI TAGLI.
Da parte nostra, fin da subito, assicuriamo che:
➢ continueremo ad impegnarci nel quotidiano per costruire un patto educativo tra maestri e genitori;
➢ daremo il nostro contributo anche operativo per sostenere la raccolta di firme finalizzata all’ abolizione della legge Gelmini.
Siamo un nutrito gruppo di genitori, insegnanti e bidelli delle scuole primarie Manzoni e Stradivari.
Abbiamo analizzato i provvedimenti che il Governo ha approvato e presentato negli ultimi mesi: legge 133 (articolo 64), decreto 137 Gelmini e disegno di legge Aprea.
Ecco le nostre riflessioni:
• I nostri bambini frequentano un tempo scuola di 40 ore con due insegnanti titolari della classe. Lavorare insieme per i maestri rappresenta la possibilità di collaborare e di confrontarsi continuamente, per cercare di offrire le risposte migliori e i percorsi più adeguati per tutti i bambini. I maestri lavorano con classi di 25 – 26 – 27 alunni nelle quali sono presenti bambini disabili e stranieri. Le ore di contemporaneità degli insegnanti utilizzate per interventi individualizzati a sostegno di alunni in difficoltà sono 4 o 6 alla settimana. Nel restante tempo scuola i maestri lavorano con la classe intera. Un’ organizzazione di questo tipo non crediamo rappresenti uno spreco, piuttosto una risorsa anche per le famiglie che possono contare su poche figure di riferimento e su un tempo adeguato alle necessità lavorative. Non possiamo infatti dimenticarci che i dati OCSE riconoscono l’elevata qualità della scuola primaria italiana.
• Abbiamo scoperto che, a partire dal prossimo anno scolastico, l’introduzione del maestro unico dovrebbe essere generalizzata e che la continuazione del tempo pieno sarà garantita solo se l’organico a disposizione sarà sufficiente.
Rimanere a scuola lo stesso tempo, ma con interventi frammentari può funzionare allo stesso modo? Può garantire dei punti di riferimento per bambini e famiglie? Con un orario ridotto si riuscirà ad offrire le stesse opportunità a tutti, senza troppo semplificare?
• A partire dall’anno scolastico 2005/06, la nostra scuola ha già subito il taglio di un insegnante, nonostante le richieste del tempo pieno da parte delle famiglie; ciò ha comportato un’alternanza di figure diverse in alcune classi della scuola “Manzoni” e una riduzione della qualità dell’offerta formativa.
Se diminuirà ulteriormente il numero degli insegnanti, come potrà essere garantito il modello educativo del tempo pieno? Diventerà un doposcuola a pagamento?
• Anche i tagli indiscriminati nelle scuole materne, medie e superiori ci preoccupano come cittadini. Le classi diventeranno sempre più numerose: con questa premessa come sarà possibile garantire, (come recita l’art.64 della legge 133), una scuola di qualità? Le scuole diventeranno fondazioni? Dovranno procurarsi i finanziamenti da sole? E allora per quale motivo noi cittadini paghiamo le tasse?
• Siamo d’accordo nel sostenere che l’università va riformata! Ma lo si fa con i tagli indiscriminati e bloccando le assunzioni dei giovani?
• Nelle nostre scuole il numero dei bidelli non è eccessivo! Essi si occupano non solo delle pulizie, ma anche della sorveglianza e del pronto soccorso e intervengono a supporto del lavoro degli insegnanti e della segreteria. La loro presenza contribuisce a creare un ambiente che accoglie i bambini sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello della sicurezza e a far funzionare, nel migliore dei modi, il complesso sistema scuola. Il taglio previsto comporta una riduzione del 17 % nel triennio: per completare il servizio interverranno gestori privati con personale sempre diverso?
Abbiamo capito che i tagli previsti sono generalizzati e se è vero che in un momento economico difficile si devono operare delle economie è altrettanto vero che bisognerebbe mirare gli interventi individuando i reali sprechi, senza dimenticare che l’istruzione e il diritto ad apprendere sono un investimento sul futuro dei nostri figli, della nostra società e del nostro Paese. Pertanto:
CHIEDIAMO DI MODIFICARE RADICALMENTE LE LEGGI CHE PRODURRANNO, NEL FUTURO IMMEDIATO, I SOPRACCITATI TAGLI.
Da parte nostra, fin da subito, assicuriamo che:
➢ continueremo ad impegnarci nel quotidiano per costruire un patto educativo tra maestri e genitori;
➢ daremo il nostro contributo anche operativo per sostenere la raccolta di firme finalizzata all’ abolizione della legge Gelmini.
I genitori, i maestri e i bidelli delle scuole cittadine Stradivari e Manzoni
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