lettera a una Ministra
di Francesca Audino
Da quattro anni faccio la maestra. Insegno in due classi a tempo normale (il cosiddetto modulo che prevede tre insegnanti su due classi sul quale s’è accanita la Riforma) in una scuola del quartiere Garbatella. Le classi modulari hanno mediamente una ventina di alunni di cui circa un terzo composto da stranieri, bambini rom e bambini con famiglie svantaggiate. Sono arrivata a questo lavoro dopo una laurea in pedagogia e la vincita del concorso anche se, a livello di esperienza d’insegnamento, ho dovuto “arrangiarmi”sul campo. Mi ha giovato molto, di conseguenza, la possibilità di seguire progetti e laboratori didattici con professionisti interni ed esterni alla scuola. Dal prossimo anno queste possibilità, che richiedevano un organico più ampio e tempi scuola più distesi, non saranno più offerte. Anche le poche ore di compresenza e le riunioni con le mie colleghe del team mi hanno permesso di conoscere altri stili d’insegnamento e di confrontare impressioni sui bambini. I maestri unici non potranno più concertare la linea didattica con altri docenti e, cosa più grave, anche i bambini verranno giudicati solo da un’insegnante.
SEGUE>>>
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