martedì 25 novembre 2008

la Regione Emilia-Romagna si è schierata compatta contro i tagli

Marco Monari (Presidente del Gruppo Pd Regione Emilia-Romagna)
Perché riformare ciò che funziona?
Con la riforma Gelmini sulla scuola italiana milioni di bambine e bambini, il futuro del nostro Paese, diventano semplicemente un numero in una casella. E’ questa la conclusione, sconsolante, alla quale si arriva leggendo il conto dei tagli annunciati dal Ministro dell’Istruzione. 87mila docenti e 43mila tra personale Ata e tecnici in meno. Almeno 4mila istituti scolastici a rischio chiusura, soprattutto nei piccoli comuni. Blocco del ricambio del personale docente: i giovani precari della scuola rimangono fuori. Riduzione del numero degli insegnanti di sostegno. Devastazione dei progetti di qualificazione scolastica, del lavoro di integrazione per gli studenti stranieri. Un taglio di 8 miliardi di euro in tre anni. Ritorno al maestro unico.
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Paola Manzini * (Assessore alla scuola della Regione Emilia-Romagna)
Tagliare nella scuola significa tagliare le gambe al futuro
... Nei giorni scorsi il Ministro ci ha detto quanto investirà nella scuola pubblica la mano sinistra del Governo, tacendo però sul fatto che con la mano destra ne taglierà approssimativamente quattro volte tanto. A suo tempo, il superamento della figura del maestro unico venne accompagnato da un approfondito dibattito pubblico che coinvolse famiglie, mondo della scuola, pedagogisti, mentre oggi si procede con grande disinvoltura con un decreto che metterà fine ad un’esperienza che ha elevato i livelli di apprendimento dei bambini e ridotto le disuguaglianze sociali.
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Gabriella Ercolini (Consigliera regionale Partito Democratico - Emilia-Romagna)
Alla Gelmini non interessa la qualità della scuola, ma pensa solo a fare cassa
... Non neghiamo certo i problemi seri che la scuola deve affrontare, ciò che contestiamo è la efficacia della risposta che il governo intende dare. La proposta della Gelmini sposta infatti il suo intervento verso contenuti assolutamente sbagliati che vengono di fatto identificati come le cause di tutte le questioni aperte nella scuola: troppi insegnanti, il voto in condotta, l’orario scuola, la valutazione numerica. In tutto il decreto non c’è un solo elemento propositivo per lo sviluppo degli apprendimenti: niente sulla ricerca didattica, sulla qualificazione professionale dei docenti e sulla stessa organizzazione della scuola. Cioè sulla qualità, che è la vera necessità della scuola italiana.
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Laura Salsi (Consigliera regionale Partito Democratico - Emilia-Romagna)
Maggioranza compatta contro i tagli alla scuola
... La maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Emilia-Romagna si è schierata compatta contro i tagli annunciati dal ministro Gelmini, attraverso una risoluzione che è stata approvata dall’Assemblea legislativa del 23 settembre scorso. Come ho avuto modo di sottolineare in aula presentando il testo della risoluzione, in questo modo le forze politiche di centro sinistra hanno inteso schierarsi a fianco delle famiglie e dei lavoratori (che vengono colpiti pesantemente dai cambiamenti del sistema scuola) chiedendo ampie consultazioni sulla riforma.
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