mercoledì 26 novembre 2008

29 NOVEMBRE: di nuovo tutti in piazza


Uno dei più grandi economisti del Novecento, John Maynard Keynes, era solito ripetere: “ogni volta che risparmi 5 scellini togli ad un uomo un giorno di lavoro”. In fondo si tratta di una scelta, per quanto drastica: risparmiare o tagliare? E se si opta per i tagli, che cosa tagliare? Il governo Berlusconi pare avere le idee molto chiare a tale proposito: per risparmiare occorre tagliare le spese sociali, dalla sanità all'istruzione. Un'ottica liberistica, che ha già fatto i suoi danni e rischia di farne di più pesanti in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. Ma sarebbe, tuttavia, pur sempre una scelta, se almeno fosse coerente. La realtà, invece, è che nel nostro paese esiste tutta una schiera di privilegiati molto potente, una vera e propria lobby, capace di bloccare ogni riforma del nostro sistema. Ci sono, per esempio, decine di migliaia di evasori fiscali che fanno mancare ogni anno nelle casse dello Stato trecento miliardi di euro, pari cioè alla somma delle ultime sei finanziarie! Uno scandalo, che tuttavia non pare preoccupare il governo, che considera una vera e propria emergenza le spese sociali, a partire dall'istruzione. Su questo settore il governo conta di risparmiare otto miliardi, una bella cifra per un settore che negli ultimi anni è stato fortemente penalizzato.

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