domenica 23 novembre 2008

Un bambino crescerà e penserà con la sua testa se lo ascolti e lo rispetti


Un ritratto di Giovanna Legatti

Giovanna ha iniziato ad insegnare nel '40 quando alle donne era concesso farlo solo in prima e seconda elementare. Si suppo­neva che non fossero in grado, delicate e deboline di cervello, di affrontare fanciulli di 8, 9, l0 anni. E' una maestra che voleva rinunciare ad insegnare quando pensava di non essere in grado di farlo. Che poi è tornata in classe per provare i principi e i metodi del Movimento di Cooperazione Educativa. Che si è spesa nella scuola, completamente, costruendo una comunità di apprendimento in un piccolo paesino delle Marche, Coldigioco, dove ha insegnato dieci anni, dal 1960 fino al 1970.
Giovanna Legatti Tamagnini, ex partigiana decorata con le croci di guerra, arrestata dalle SS, è nata a Lugugnano Val d’Arda nel piacentino, nel 1921, vive a Senigallia, con la sua pensione di 1100 euro.
Suo marito era Giuseppe Tamagnini, il fondatore del Movimento di Cooperazione Educativa che si ispira al pedagogo francese Celestin Freinet.
Tamagnini ottenne negli anni '50 di poter sperimentare il metodo d'apprendimento, che mette il bambino al centro del proces­so educativo in alcune scuole elementari.
Così incontrò Giovanna, diventata poi una delle maestre simbolo del movimento.
Non è una povera vecchietta indifesa che vive di ricordi. Lucida, attiva, scrive e lavora, si batte ancora per la scuola. Una scuola massacrata e, ci tiene a dirlo, non certo solo dalla ministra Gelmini ora o dalla Moratti prima.

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