giovedì 27 novembre 2008

Piatto più caro

L’aumento, in parte anticipato negli scorsi me­si, è quello delle rette per la refezione scolastica. Qui davvero il piatto si fa più salato. Gli aumenti scattano per 47.901 fami­glie su 62.345. In pratica il 76 per cento. Ma gli au­menti colpiscono in modo diverso a seconda delle fasce di reddito parame­trate sull’indice europeo di ricchezza ( Isee). Per quelle con redditi compre­si tra 2mila e 6.500 euro (in tutto 36.768 bambini) le tariffe scenderanno da un minimo di 22 a un massi­mo di 119 euro. La tabella a fianco riporta tutte le variazioni. Con alcune bizzarrie: lo “sconto” per chi ha un reddito Isee infe­riore ai 2mila euro (equi­valente a 4-6mila euro di reddito effettivo) è di 112 euro, per quelle con reddi­to tra 4mila e 6.500 (ovve­ro reddito reale da 13.260 a 16.060) sale invece a 119. Insomma, chi è più povero paga di più, chi è “ricco” paga meno.
«Operazione di equità», ha comunque insistito l’assessore Mariolina Moioli presentando le nuove tariffe perché la ma­novra introduce anche fa­sce reddituali nuove per chi supera l’Isee di 6.500. I redditi tra 12.500 e 27mila pagheranno 290 euro in più per le mense nelle scuole d’infanzia e 208 per primarie e secondarie di primo grado. Oltre i 27mi­la l’aumento è rispettiva­mente di 440 e 338 euro. «E’ vero ci sono gli aumen­ti ma da quest’anno il Co­mune mette in cantiere un intero mese in più a luglio che prima non c’era», ri­marca Moioli.

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