lunedì 24 novembre 2008

Apartheid a scuola? No, grazie!

Giorgio Morale
(dal sito la poesia e lo spirito)

Si appresta a diventare legge la mozione Cota, che prevede “classi ponte” per studenti stranieri. Il Presidente continua a fare opera di informazione. Intanto si vedono i risultati dell’attenzione del governo per la scuola, la quale il 29 novembre torna in piazza.

Una scuola di tutti e per tutti
di Daniela Bertocchi

La mozione Cota, presentata dal capogruppo della Lega alla Camera e approvata il 14 ottobre, è diventata (tristemente) famosa come norma sulle classi-ponte per gli immigrati (anche se in realtà la mozione parla di “classi di inserimento”). Molti ne hanno sentito parlare in Tv o letto sui giornali, molti fortunatamente l’hanno anche disapprovata o si sono indignati, ma in realtà pochi ne hanno letto il testo originale, come spesso capita con i provvedimenti legislativi.

Vale quindi la pena di spendere qualche parola per presentarla (oltre che magari leggerla in originale). Il testo è composto da una lunga premessa di tono vagamente sociologico, che dovrebbe giustificare le misure concrete assunte. Nella premessa si parla dell’alto numero di “studenti stranieri” “con cittadinanza non italiana” presenti nelle nostre scuole, con “diverso grado di alfabetizzazione linguistica”; si mette in rilievo che tali studenti non sono distribuiti in modo omogeneo sul territorio nazionale, ma si concentrano soprattutto al Centro Nord, in particolare nella scuola primaria e secondaria di 1° grado (ovvero elementare e media); si afferma che questi studenti provengono da 191 diversi paesi e che quindi spesso nelle classi si trovano studenti di provenienza differente.

SEGUE>>>



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