Pubblicato Mercoledì 29 Ottobre 2008 in Germania
Commento di Michael Braun
La politica dell’istruzione in Italia sconnette il paese dagli sviluppi internazionali
Spietata la diagnosi fatta dal Ministro per l’Istruzione e la Ricerca, Mariastella Gelmini, subito dopo la sua entrata in carica cinque mesi fa. Il sistema d’istruzione italiano sarebbe caratterizzato da „inefficienza“ e „sperpero“, così la giovane donna di successo del partito di Berlusconi, Forza Italia. E chi avrebbe potuto controbattere qualcosa?
L’Italia si è guadagnata un posto fisso tra i paesi con i peggiori risultati negli Studi di PISA [Programme for International Student Assessment, eseguito dalla OECD, N.d.T.]. Anche le università italiane rischiano di non poter concorrere a livello internazionale; contando con l’1-2% di studenti stranieri, non attraggono quasi più studenti stranieri. Invece in Germania, Francia e Inghilterra sono circa il 10% gli studenti stranieri.
Tanto più sorprendente è la terapia prescritta dalla Gelmini e Berlusconi al sistema dell’istruzione. „Avanti verso il passato“ potrebbe essere lo slogan del decreto per la scuola elementare. Come ai bei vecchi tempi i piccoli dovrebbero portare il grembiule e alzarsi quando il maestro entra in classe.
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