lunedì 10 novembre 2008

Una scuola che non va

la cura rischia di essere peggiore del male

Coordinamento Nazionale Comitati e Genitori della Scuola

Come genitori siamo sostenitori del cambiamento e lo siamo nella misura in cui questo coincide con il miglioramento della scuola frequentata dai nostri figli.
Il buon senso vorrebbe che prima ci si preoccupasse di individuare i punti deboli, poi di elaborare un modello didattico/organizzativo in grado di far fronte alle diverse esigenze della nostra società e quindi di allocare le necessarie risorse economiche, con la dovuta priorità che spetta ad un settore chiave come l’istruzione.
Quanto abbiamo registrato in questi mesi va in una direzione diametralmente opposta. A ridisegnare il sistema scolastico dall’infanzia all’università non è infatti una riforma organica ma un decreto legge finalizzato al contenimento della spesa.
Come genitori non abbiamo interessi corporativi da difendere, né pregiudiziali di stampo ideologico. Rifiutiamo tuttavia un approccio di stampo puramente economicista, per di più con tagli di risorse applicati in modo indiscriminato là dove sarebbero invece necessari interventi mirati e selettivi.
Per questo chiediamo che il governo segua lo stesso percorso seguito in tutte le maggiori democrazie occidentali quando si è trattato di riformare il sistema scolastico, sospendendo gli effetti attuativi del DL 137 e facendosi promotore di un ampio dibattito nel paese in grado di coinvolgere docenti, studenti, genitori, associazioni, esperti, cittadini.
In questo senso Genitori e Scuola ha elaborato una serie di proposte che possono rappresentare una base di discussione, per esprimere un’idea di scuola partendo non da interessi e visioni da parte ma guardando solo alle necessità dei nostri studenti.


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Proposte per una scuola pubblica di qualità per tutti

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