lunedì 10 novembre 2008

Sempre meglio l’interattività della rete piuttosto che la passività della tv

La rete, se non ci fosse bisognerebbe inventarla!

Solo in questi ultimi giorni la mobilitazione della scuola comincia a superare il “blocco” dei media, proprio quando Berlusconi dice, plurale maiestatis per rango istituzionale e incontinenza del suo super Ego, “siamo preoccupati di questo divorzio di molti mezzi di comunicazione dalla realtà". Ovviamente spetta a Lui decidere cosa è la realtà e gli altri devono consentire. Di volta in volta che Egli decide cosa è la realtà e cosa no, i media devono raccontare Fedelmente (cioè alla Emilio Fede, o Fido che dir si voglia) cosa e come a Lui piace. Se non lo fanno, sono…. COMUNISTI!!!

Fino a ottobre inoltrato, compreso il 17, sciopero dei COBAS, tutto era accuratamente filtrato. Sulla stampa e in televisione passavano solo la Gelmini e il codazzo di pennivendoli schierati e genuflessi, anche quando erano comodamente seduti nei vari salotti televisivi di Vespa ecc. a straparlare di cose come la scuola, la pedagogia, la didattica, delle quali non hanno conoscenza e competenza alcuna. A questi venivano contrapposti, per dare una parvenza di par condicio, parlamentari di avversa parte politica, ma di pari ignoranza (nell’accezione tecnica del termine) e incompetenza. Ma si guardavano bene dal dare la parola ai veri conoscitori dei problemi della scuola, che sono gli esperti (pedagogisti, tecnici della formazione, psicologi, educatori, insegnanti, dirigenti scolastici, ispettori ecc.) e a coloro che giornalmente abitano questo pianeta, lo frequentano, lo vivono, lo “soffrono”, come genitori, alunni, insegnanti, collaboratori scolastici ecc.

Segue>>>

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