Uno sciopero senza precedenti. Secondo lo stesso MIUR le adesioni raggiungono il 57 per cento del personale della scuola. Una media che segnala il fatto che in molte realtà di fatto le scuole sono rimaste chiuse.
A Milano, ad esempio, stando ai dati dell'Usp, ha scioperato oltre il 70 per cento degli insegnanti, il 54 per cento del personale Ata, addirittura il 43 per cento dei dirigenti scolastici, categoria tradizionalmente restia ad aderire a uno sciopero.
Adesso il ministro Gelmini non ha più alibi: la sua legge non piace al mondo della scuola. Con quali conseguenze? Difficile fare previsioni, anche perchè pare che più che la convinzione di avere idee valide da sostenere la maggioranza di governo sembra più arroccata su pregiudizi di parte.
Molto comunque dipenderà anche dalla tenuta della rivolta alla legge.
Insomma lo sciopero e le manifestazioni in atto (anche qui senza precedenti) potrebbero diventare uno scoglio che nemmeno questa maggioranza potrebbe superare. Del resto basti ricordare quel che è successo alla Moratti con la legge 53: al momento di fare i regolamenti applicativi l'operazione è andata in confusione. Quella legge è ancora lì inapplicata. Quel che si dice agire senza consenso. E la Gelmini di consenso ne ha raccolto ancor meno che la Moratti.
Dal sito di ScuolaOggi
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