lunedì 9 marzo 2009

Dati straordinari e drammatici

I dati sulle iscrizioni, via via che vengono confermati, vedono una crescita straordinaria della domanda di tempo scuola con una bocciatura colossale della piccola scuola al risparmio delle 24 e 27 ore. Non solo. Le notizie che cominciano ad arrivare dalle città come da tanti piccoli comuni ci raccontano anche del grande successo della campagna nazionale per la conferma del modello di scuola attuale, che si è espresso in questi giorni con la valanga di modelli integrativi di iscrizione (e riconferma) alla scuola del tempo pieno, della pluralità docente, delle compresenze, dell’inclusione.
Ma questi risultati, straordinari sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, sarebbero al tempo stesso drammatici se ora fosse dato corso ai tagli previsti dalla legge finanziaria e dalle norme delle legge Gelmini.
Se questa grande domanda di tempo scuola di qualità che giunge da ogni angolo del paese non viene sostenuta da una grande mobilitazione per avere in tutte le scuole gli organici adeguati, questi risultati rischiano di vanificarsi nel nulla. Anzi, paradossalmente, potrebbero, nella accresciuta domanda di tempo scuola, causare la liquidazione anche di ciò che rimane del modello del tempo pieno, cioè la “coppia docente”, andando alla creazione, con l’ipocrita motivazione di rispondere alle richieste delle famiglie, di tanti spezzatini orari con 5, 6 docenti per classe…
E’ fondamentale oggi che le protagoniste e i protagonisti del grande movimento d'autunno, in primo luogo genitori e insegnanti della scuola elementare, si attivino in tutti i modi per chiedere che la scuola del prossimo anno sia quella che loro hanno vissuto e che hanno voluto riconfermare e non la scuola del tempo vuoto della Gelmini.
Tra poche settimane sarà assegnato alle scuole l’organico di diritto per il prossimo anno scolastico. Abbiamo tutti una grande responsabilità in questo momento. Dal mondo della scuola deve venire una grande sollevazione democratica, prima che sia troppo tardi, affinchè vengano ritirate tutte le norme legate alla sciagurata pedagogia della miseria, quella del cosiddetto maestro unico e dei tagli di risorse, tempo e qualità alla scuola pubblica.

di Mirco Pieralisi
dal sito di Retescuole

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