Iscrizioni alle porte ma come sceglieranno i genitori? E sopratutto, quale sarà l’offerta didattica? Quante prime avranno il maestro unico? Quanti studenti potranno usufruire della mensa? E le classi successive alla prima, troveranno in cattedra gli stessi insegnanti? Saranno sempre consentite le uscite didattiche? Non solo: l’educazione fisica avrà ancora un voto in pagella o sarà valutata a parte come religione? Fatti, pilastri dell’istruzione, che i direttori scolastici e i presidi non potranno garantire. Hanno le mani legate: illustreranno un Pof, piano dell’offerta formativa, che sarà solo virtuale. Perchè non sanno se saranno in grado di garantire il tempo pieno, gli anticipi alla scuola dell’infanzia e tutto il resto. E la circolare Gelmini (forse oggi la firma) non aiuta: è un rebus di contraddizioni. 22 pagine compresive dei moduli che le famiglie dovranno compilare alla cieca. Già i genitori, i grandi beffati della controriforma Gelmini.
modello supermarket
Berlusconi e la ministra unica dell’Istruzione fin dal «golpe» d’autunno non hanno fatto altro che cercare il consenso delle famiglie. «Il maestro sarà unico solo se le famiglie lo scelgono», il tempo pieno «non verrà cancellato ma incrementato» e poi sotto Natale il «regalo» dell’inglese potenziato, senza dire la verità alle famiglie dei ragazzini che andranno alle medie: 5 ore a settimana di english ma a discapito della seconda lingua straniera comunitaria. Una strategia di governo da boomerang. I vari modelli orari da scuola supermarket: 24 (maestro unico), 27, 30 (con attività opzionali a carico delle scuole) e 40 ore (tempo pieno con 2 docenti ma senza compresenza), sulla carta ci sono ma la scelta della famiglia è subordinata agli organici che il ministero tirerà fuori solo a fine estate, alla disponibilità dei locali, all’erogazione dei servizi, agli strumenti didattici disponibili.
«Siamo delusi», è lo sfogo dei genitori democratici, l’associazione nazionale fondata da Marina Musu e Gianni Rodari. «Con la circolare Gelmini vengono smentite tutte le legittime aspettative delle famiglie», sottolinea Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici (Cgd). I telefoni dell’associazione in questi giorni sono bollenti. «Chiamano mamme e papà disperati. Le scuole sono nell’incertezza più totale per le promesse-spot». In più la circolare sulle iscrizioni cade a ridosso degli scrutini con la pagella in voti.
La garanzia del tempo scuola e dell’offerta didattica sono fondamentali anche per l’organizzazione di vita delle famiglie italiane. «Un genitore vuol sapere se gli insegnanti di suo figlio resteranno in quella cattedra per tutto il ciclo di studi. Sceglie per suo figlio il meglio e non una scuola con un’offerta al minimo su didattica e servizi - conclude Nava -. Si capirà che nella scuola non si possono operare tagli indiscriminati?».
MARISTELLA IERVASI
miervasi@unita.it
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