lunedì 19 gennaio 2009

dalla parte delle compresenze ...

Molto spesso, recentemente, il dibattito affidato ai media si è soffermato su alcuni aspetti (maestro unico e tempo pieno) di forte impatto emotivo e certamente anche sostanziale sul piano qualitativo (basti pensare all'inevitabile limitazione di opportunità per i bambini che il ritorno all'insegnante unico comporterà o alla destrutturazione sostanziale di un modello scolastico di tempo lungo invidiatoci in tutto il mondo....), come origine e causa del conseguente taglio del numero dei docenti dal prossimo anno.
La realtà che proverò a dimostrare invece è che la scure che si abbatterà sugli organici sarà determinata dalla cancellazione delle compresenze nella scuola primaria. Ma innanzitutto occorre precisare cosa è e a cosa serve una compresenza (visto che un noto giornalista RAI presente tutte le sere fino a tarda notte ha rilevato l'inutilità di tale istituto in quanto esistono gli insegnanti di sostegno.....sic!).
Comunemente si definisce compresenza l’atto di essere presente con altri nella stessa classe, funzione svolta da due o più docenti soprattutto nella scuola elementare e media e, in misura limitata, negli altri ordini di scuola. La compresenza si concretizza in varie forme: sia con gli insegnanti impegnati insieme sulla classe, sia in azioni che coinvolgono piccoli gruppi di allievi.

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