venerdì 17 ottobre 2008

Sciopero della scuola, il sindacato di base canta vittoria

Hanno riscosso un grande consenso lo sciopero e la manifestazione del sindacato di base (Cobas e Cub) della scuola.

Il corteo nazionale di Roma è partito intorno alle 10.30 da piazza della Repubblica ed è arrivato, in alcuni momenti sotto una pioggia battente, a piazza san Giovanni. Alcune frange di manifestanti, costituite in prevalenza da studenti, si sono staccate dal serpentone, per protestare direttamente sotto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere.

I cori e gli striscioni si sono per lo più indirizzati contro il ministro della "D-Istruzione Gelmini" e il premier Silvio Berlusconi, raffigurato in un "fantoccio" portato in strada dagli studenti del liceo Mamiani di Roma.

Soddisfazione è stata espressa nel corso della manifestazione dagli organizzatori dello sciopero.

Il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi ha commentato: "C'è stata una partecipazione massiccia non solo di iscritti ai sindacati di base, ma cittadini, studenti, e anche molti iscritti ai confederali. Domani ci sarà un'assemblea del Popolo della scuola pubblica, sarà bene che esca una proposta di mobilitazione generale, per arrivare a novembre ad una nuova tappa, a una giornata nazionale per bloccare questa sciagurata politica scolastica".

Lo sciopero per il portavoce dei Cobas è stato "riuscitissimo", con un'adesione "di circa il 70%": "Più della metà delle scuole sono chiuse contro la politica Tremonti-Gelmini, contro una filosofia della scuola che appartiene all'800, contro provvedimenti razzisti di separazione tra italiani e stranieri, contro un'idea di distruzione di un'istituzione fondante del paese".

Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale dei Cub, prova a dare in numeri dello sciopero: "La manifestazione di oggi è il sondaggio che Berlusconi non avrebbe mai voluto vedere: circa 300 mila persone in piazza e oltre 2 milioni in sciopero nel Paese". Dal palco, a fine corteo, gli organizzatori hanno detto di avere manifestato addirittura in 500 mila.

tuttoscuola.com - venerdì 17 ottobre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi pare fosse il 2005, il governo si trovava in grave crisi di consensi, Berlusconi andò a Ballarò per attaccare, come fa quando si trova in difficoltà.
C'erano anche Rutelli e D'Alema. Berlusconi disse che la sinistra ha il suo punto di forza nella scuola e nelle università, oltre che in altre istituzioni.
Ecco, sicuramente qui sta anche una motivazione della furia distruttiva del governo rispetto alla scuola: smantellare una roccaforte della sinistra e dei progressisti.
La Gelmini c'entra poco. Come la Carfagna e altre signore cooptate in Parlamento è addetta alla persona del padrone.
Sicuramente le motivazioni sono anche altre, come quella di far cassa e di distruggere un'istituzione per far posto alla scuola privata.
Ma ritengo che l'odio per la scuola e la cultura che anima la destra abbia radici lontane, e sopratutto nella loro incapacità di confrontarsi con la parte più consapevole della società italiana.