venerdì 17 ottobre 2008

a favore del tempo prolungato

Secondo uno studio della Banca d'Italia i figli di genitori con la sola licenza media ripetono l'anno con una probabilità 10 volte superiore a quella dei figli di genitori laureati

Il tempo pieno aiuta a recupeare i gap culturali della famiglia

La permanenza prolungata a scuola, la presenza di insegnanti non precari
e la buona qualità delle infrastrutture favoriscono in particolare gli studenti svantaggiati


I figli di genitori con la sola licenza media ripetono l'anno con una probabilità dieci volte superiore a quella dei figli di genitori laureati. E' il risultato di uno studio condotto su un campione di adolescenti e pubblicato dalla Banca d'Italia. Tuttavia, osserva l'autore dell'indagine, Sauro Mocetti, la frequenza del tempo prolungato, buone infrastrutture scolastiche e insegnanti con contratti a tempo indeterminato favoriscono i ragazzi che vengono da famiglie culturalmente svantaggiate.

E' in particolare il tempo prolungato ad avere effetti positivi sull'apprendimento scolastico: "Il tempo pieno assume il ruolo di un sostituto del capitale culturale familiare - si legge nello studio - I suoi effetti sono notevolmente superiori nelle famiglie nelle quali entrambi i genitori hanno tutt'al più concluso la scuola dell'obbligo, rispetto a quelle nelle quali i genitori sono laureati. Questo conferma il punto di vista secondo il quale il tempo pieno rappresenta un'opportunità per migliorare l'istruzione e colmare gli svantaggi culturali, specialmente per gli studenti che vengono da famiglie meno istruite". La Banca d'Italia a giugno aveva pubblicato un altro studio sulla scuola, che analizzava gli svantaggi degli adolescenti provenienti da famiglie in condizioni economiche modeste.

Il peso della cultura familiare. I figli di genitori istruiti, al di là del reddito, hanno maggiori chance a scuola. Lo studio della Banca d'Italia, che si basa sui dati dell'Istat e del ministero dell'Istruzione, non ha dubbi in proposito: "I genitori possono trasmettere ai loro figli caratteristiche genetiche e altre caratteristiche che possono favorire od ostacolare la loro carriera scolastica. Inoltre, l'ambiente che circonda il bambino nel periodo successivo alla nascita può condizionarne lo sviluppo cognitivo e la formazione del capitale umano".

Le altre variabili. Secondo Mocetti il gap culturale della famiglia d'origine può però essere limitato da tre variabili fondamentali: "Tra coloro che conseguono la licenza di terza media, la variabile più importante nello spiegare il successivo abbandono scolastico è il ritardo accumulato nella scuola media, soprattutto per i figli dei genitori meno scolarizzati. I rischi di insuccesso si riducono in presenza di una più favorevole composizione del corpo docente, vale a dire una minore incidenza di insegnanti con contratti a tempo determinato, di migliori infrastrutture scolastiche e di una maggiore diffusione del tempo prolungato nella scuola media".

L'importanza della continuità didattica. Il tempo pieno, secondo il ricercatore di Bankitalia, oltre a risolvere i problemi di genitori che lavorano rappresenta una indubbia opportunità per lo sviluppo culturale di chi a casa non può godere di adeguati stimoli e sostegni educativi. Ma "inadeguate infrastrutture scolastiche possono incidere in modo negativo sul livello e sulla qualità dell'insegnamento stesso".

Una incidenza negativa sull'apprendimento scolastico, soprattutto degli studenti culturalmente svantaggiati per ragioni familiari, può aversi infine per via della presenza di insegnanti con contratto a tempo determinato. Questo perché, spiega lo studio, si tratta di insegnanti costretti a una continua peregrinazione di scuola in scuola, che spesso quindi non riescono ad avere un'adeguata conoscenza degli studenti. Si determina quindi una carenza di continuità didattica e spesso una mancanza di motivazione da parte degli stessi insegnanti.

I dati. Il tempo prolungato è presente in circa il 30 per cento delle scuole medie, precisa lo studio. Mentre gli insegnanti con contratti a termine nello stesso ordine di scuole rappresenta il 17 per cento del totale. Al Nord, le scuole medie con una cattiva qualità dell'igiene e del sistema di riscaldamento sono rispettivamente il 17 e il 10 per cento; al Sud questa percentuale raddoppia.

(di Rosaria Amato - 17 ottobre 2008 - Repubblica)

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