venerdì 17 ottobre 2008

Chiude il tempo prolungato nella scuola media

Essenziale è bello, è un concetto semplice, pulito, non connotato ideologicamente. Richiama a tutto ciò che forse abbiamo perduto, in questo clima di nostalgica memoria che ci riporta al passato, prima che la società fosse così complessa, sovrastrutturata, problematica, globale, multietnica, multi mediaticamente contaminata.
Bene scriveva Michele Serra su “la Repubblica “ del 2.9.08: “In questo senso la proposta Gelmini è quasi geniale. L’idea-forza, quella che arriva a una pubblica opinione sempre più tentata da modi bruschi, però semplificatori, è che gli arzigogoli pedagogici, per giunta zavorrati da pretese sindacali, sia un lusso che la società non può più permettersi”.
E allora il paradigma è semplice: essenzializzando la scuola, come più volte viene scritto nel Piano Programmatico del MIUR relativo all’attuazione dell’art.64 della legge n.133/08, si razionalizza e si semplifica l’esistente, rendendo pienamente efficienti i servizi scolastici al fine di raggiungere risultati qualitativi migliori e di più alto profilo.
Ma come abbiamo fatto a non accorgercene prima!
E’ talmente semplice la ricetta, perché di questo si tratta, di una ricetta culinaria di un piatto unico, semplice, salutare,dietetico ed economico.
La scuola sarà più breve, con meno insegnanti e più alunni per classe, insegnerà solo le cose essenziali: leggere, scrivere e far di conto. Finalmente non avrà più la responsabilità di promuovere e garantire gli apprendimenti dei saperi ma solo il compito della certificazione delle competenze…essenziali.
Del resto è ormai risaputo che la scuola incide solo per il 30% nell’acquisizione delle conoscenze degli alunni e quindi, riducendo il tempo scolastico, gli alunni avranno più tempo per acquisire i saperi in ambiti extrascolastici, da soli.
Tutti autodidatti!
Così, citando il piano del il MIUR, si procederà “riducendo l’eccessiva espansione degli insegnamenti e gli assetti orari dilatati, che si traducono in un impegno dispersivo e poco produttivo, in parte responsabile degli insuccessi, del fenomeno della dispersione e dell’abbandono.”
Se fosse possibile realizzare un modello virtuale per verificare la funzionalità di questo progetto, potrebbe essere una suggestione interessante. Diversamente, dovendolo attuare da subito, dall’a.s. 2009-10, assisteremo inevitabilmente allo sfascio della scuola pubblica, e non solo della scuola
Si salverà la paritaria? Forse è questo l’obiettivo? Privatizzare la scuola pubblica attraverso le Fondazioni.
In questo quadro generale di “essenzialità” la scuola secondaria di primo grado verrà finalmente messa in riga!
• 29 ore per tutti ( al posto delle attuali 32, recita il MIUR, ma quando mai erano 32?),
• smantellamento del tempo prolungato anche per le classi esistenti qualora non si possa garantire lo svolgimento delle attività in tre giorni a settimana ovvero non sia previsto il funzionamento di un corso intero a t.p.
• ridefinizione delle classi di abilitazione con conseguente possibile aggregazione di insegnamenti ( si assisterà all’aggregazione matematica-scienze con tecnologia, come previsto dall’art.14 del D.L.vo 59/94 ?)
• le scuole organizzeranno le attività didattiche gestendo con criteri di flessibilità l’organico d’istituto assegnato
• il rapporto alunni-classe si eleverà di uno 0,20 con riferimento all’a.s. 2009/2010 e di uno 0,10 in ciascuno dei due anni scolastici successivi
• riconduzione a 18 ore di tutte le cattedre.
Si può essere d’accordo, in linea di principio, con la necessità di operare alcuni tagli “fisiologici” derivanti da residui di tempo prolungato non attivato, ma in un’ottica di razionalizzazione delle risorse umane , nell’ottica dell’ ”organico funzionale”, dell’organico necessario per la realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa.
Non pare sia questo il presupposto dell’”essenzialità” della Gelmini, essenzialità intesa come impoverimento dell’offerta formativa e culturale.
Cosa ne faremo delle migliaia di scuole chiuse al pomeriggio? Tramontata ormai inesorabilmente l’idea di “scuola aperta” voluta dall’ex Ministro Fioroni, possiamo proporre alcune idee per utilizzare al meglio le strutture, traendone anche alcuni risparmi e/o guadagni.
Si potrebbero istituire i doppi turni e vendere gli immobili così liberatisi ( guadagno per gli Enti Locali in cambio del furto dell’ICI), oppure affittare i locali al pomeriggio o…metterli a disposizione del Ministero delle Pari Opportunità che pare abbia, in questo periodo, il problema di non sapere dove sistemare le libere professioniste tolte dalle strade.

(Scuola Oggi - 01-10-2008 - di Paolo Cosulic)

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