giovedì 16 ottobre 2008

APPELLO DI UNA MAMMA a Gelmini e Berlusconi

Il mio è un appello pubblico. Da sostenitrice dell’attuale governo e madre, Le chiedo di fornirci dei lumi sul DDL che lei ha recentemente proposto ed è stato, quindi, approvato.
Perché, vede, per quanto le sue parole siano rassicuranti, esistono delle contraddizioni tra ciò che viene detto e la previsione circa le modalità di applicazione, che lasciano quanto meno interdetti.
Veniamo ai punti.
a) il maestro unico/tempo pieno.
Per quanto sia d’accordo in linea di principio, non si capisce come potrà un insegnante unico ricoprire le otto ore quotidiane avendone a disposizione solo quattro. Capisco che per lei potrà apparire secondario il tempo pieno, ma esso assicura a dei genitori lavoratori la tranquillità che i propri figli vengano seguiti adeguatamente. Perché, sa, l’idea del maestro unico può apparire nostalgico se essa viene applicata ricordando i bei tempi andati. Tempi in cui, nella maggior parte dei casi, ricorderà, era la madre a ricoprire il ruolo di educatrice di supporto alla scuola, nelle ore pomeridiane. Oggi entrambi i genitori lavorano e spesso non esiste famiglia a supporto nella gestione dei figli. Chi può, quindi, seguirli adeguatamente, se non il personale insegnante formato perché ciò venga fatto nel migliore dei modi!?
Ora, nelle continue Sue dichiarazioni che rimbalzano di quotidiano in quotidiano, sentiamo confermare l’esistenza del tempo pieno, ma, forse per un nostro limite, di fatto non si capisce come potrà avvenire, dal momento che contemporaneamente è anche previsto un taglio del personale docente. Non lo capiamo noi genitori, non lo capiscono gli insegnanti (in preda al panico per il proprio posto di lavoro), non lo capiscono i dirigenti scolastici che, fino ad ora, si sono limitati a “leggere” il DDL…..
b) scuola di qualità.
Ho 41 anni e, credo, se la memoria non mi inganna, che siano almeno 20 anni che ogni nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, parli di volere una scuola di qualità. Eppure negli anni si è andati peggiorando, non so se nei metodi didattici (io sono una madre, quindi non posso giudicare), ma nei risultati che tutti possono percepire attraverso la preparazione dei nostri giovani. A parte la lingua italiana che credo si sia persa nei meandri degli sms e delle e-mail, ma il VALORE della conoscenza e dell’approfondimento è oramai definitivamente sostituito da una paginetta di Wikipedia scaricata da internet. (wikipedia, nel caso non lo sapesse, è una sorta di enciclopedia virtuale dove può trovare ogni tipo di informazione. L’attuale Bignami dei nostri tempi…..potremmo dire).
Ecco, mi sfugge come si possa attuare una scuola di qualità, riducendo posti di lavoro, lasciando la prerogativa della selezione alle graduatorie, affidandoci a cooperative esterne che, per quanto valide, rappresentano comunque una provvisoria e marginale presenza educativa. Perché è a loro, pare, che verranno affidate quelle ore che il corpo insegnante non potrà ricoprire. E si può solo immaginare a chi verranno addebitati i costi di tali cooperative.
Dov’è la qualità, quindi?! Non sarebbe preferibile cominciare a fare una VERA selezione qualitativa ed aggiornare gli insegnanti, invece di ridurli, a prescindere da qualunque valutazione della loro professionalità!?
c) ridurre i costi della scuola.
Bene, sono d’accordo. La PA va ripulita degli sprechi. E dove si comincia?! Dalla scuola!….Sono interdetta. E’ l’unico strumento con il quale potremmo arricchire il nostro futuro, attraverso la preparazione dei nostri figli. E’ l’unico DOVERE / DIRITTO ancora in vita che va sostenuto e non perso (ad esempio, come il voto….oramai è un valore che abbiamo abbandonato via via lungo le continue disillusioni subite da noi cittadini). Ammesso che vi siano degli sprechi, eliminiamoli: controlliamo le spese, verifichiamo i singoli distretti, alitiamo sulle spalle di chi non svolge con correttezza il proprio lavoro, approfittando di privilegi e silenzi.
Ma, mi chiedo, com’è possibile che vi sia un esubero di insegnanti se spesso alcuni di questi sono costretti a fare straordinari per sopperire ad assenze dei colleghi; com’è possibile che esistano dei bambini a cui è dovuto il sostegno, ma che non hanno un docente di sostegno perché “manca”; com’è possibile che i nostri ragazzi perdano costantemente ore preziose di lezione, in mancanza della designazione dell’insegnante; com’è possibile che esistano insegnanti passionali ed innamorati del proprio lavoro da dedicarvisi a tempo pieno, ed insegnanti completamente indifferenti e superficiali, innamorati dell’orologio che segna la fine delle lezioni!? Non è forse in questi che va ricercato “lo spreco”, piuttosto che creare danni ai nostri figli!?
E non è, Le assicuro, che si riducano i costi chiudendo le scuole con meno di 300 alunni. Perché in questo modo lo Stato, invece di tutelare, andrà a colpire proprio quelle famiglie più disagiate che vivono in luoghi sperduti di montagna, in isole piccolissime, in luoghi difficilmente raggiungibili che per far studiare i loro figli saranno costretti a percorrere chilometri e alla lunga, Le chiedo, chi ne avrà la peggio!? Non certo lo Stato, ma sempre e comunque noi cittadini a cui il diritto all’istruzione è un diritto sancito della costituzione.
La invito, in conclusione, a fornirci maggiori dettagli circa il futuro dei nostri figli. A spiegarci i COME, oltre ai PERCHE’ e soprattutto a spiegarlo chi avrà il dovere di far rispettare la legge. In nome di quella tanto decantata collaborazione “scuola/famiglie” cominci Lei col dare il buon esempio: collabori al fine di renderci la vita meno complicata di quanto non lo sia già.
Ed ora, Presidente Berlusconi, mi rivolgo a Lei, per finire. La prego, eviti che si vadano ad aumentare le fila delle manifestazioni di protesta, strumentalizzate da una certa area politica. Noi genitori non abbiamo sindacati o associazioni che possano rappresentarci adeguatamente. Non è contemplato lo sciopero, non ce lo possiamo permettere. Il nostro è un lavoro a tempo pieno di pubblica utilità, senza orario settimanale o straordinario che ci supportino. La prego, in nome di quella fiducia che molti di noi elettori Le hanno affidato, non riduca la scuola ad un “normale” ufficio della pubblica amministrazione. Semmai, che dirLe, vada a scavare nelle opere pubbliche mai finite, nello spreco degli stipendi “gonfiati”, negli onorari dei consulenti che “non si consultano”, ma salvi la NOSTRA scuola. Faccia in modo che sia in grado di produrre ancora menti eccellenti, eliminando ciò che la rende negativa e dando gli strumenti giusti a chi ha nel cuore la capacità di dare ai nostri figli il meglio della cultura italiana: curiosità, genialità e sapere.
Grazie per l’attenzione.

Daniela Di Santo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

segnalo l'interessantissimo post:

http://profstanco.splinder.com/post/18716948/Il+silenzio+dell%27art.+74%2C+Cost

equello ch esegue sull'emendamento proposto dalla lega
giogugio

Anonimo ha detto...

cara signora mettiamo in chiaro cosa la scuola dovrebbe fare ...
la scuola dovrebbbe insegnare a cercare gli strumenti di apprendimento e fornire anche qualche oggetto su cui lavorare con quegli strumenti.
Il resto del lavoro lo deve fare il genitore ... che dovrebbe accompagnare il figlio nel grande parco di divertimenti della conoscenza.
Con l'avvento del cellulare sta nascendo una cosa sconosciuta in italia la lingua gergale ... in francia ed in america esistono ligue diverse quella parlata e quella scritta in italia, con la sua facilità ortografica, non è mai esistita la ocsa.
Dobbiamo conviverci e fare in modo che i bambini e i ragazzi capiscano che ci sia luogo e un tempo per tutto.
Wikipedia è interessante magari non esempre corretta ma nemmeno ricca di strafalcioni.
Non deve essere necessariamente la scuola ma anche i genitori; ancora una volta a guidare i figli.

Putroppo i bambini sono sempre meno e ci saranno sempre luoghi disagiati dove i servizi sono inferiori.
mia madre suggeriva classi con alunni di diverse età accorpati come quando lei era fanciulla.
Forse non è la soluzione ... perchè si perpetra l'ignoranza.
Ma ci sono dei dati di fatto oggettivi ... ci sono meno bambini.
Come è oggettivo il fatto che no ntutti i lavoratori sono eccellenza.
Fare l'insegnate è un lavoro di passione e di conoscenza forse è più importante la passione della conoscenza perchè dove vi è passione vi è anche la voglia di conoscere quello che non si sa.
Putroppo non esistono solo i migliori lavoratori ma esistono anche i lavoratori pessimi un buon ambiente di lavoro dovrebbe far tendere tutti verso l'eccellenza.
Ma la mia esperienza di vita italica mi dice che cerchiamo invece di appiattire tutto perchè l'eccellenza fa sentire agli altri le loro mancanze e ti metti in imbarazzo per cui lo si discrimina e si cerca di fargli capire che non deve rompere le balle.

uesta è la nostra cultura dominante portata avanti da ciascuno di noi ogni giorno e che insegnamo ai nostri figli.
che non vivono in recipienti sotto vuoto che vengono stappati quando si va a scuola.

Io ho fatto l'esperienza del maestro multiplo (d'inglese e di musica) e di quello 9che mi insegnava tutto il resto.
NOn ne sono uscito più ignorante o meno ignorante ho imparato quei concetti base che mi sono serviti per andare prima alle medie e poi al liceo.

Ritengo che si vogliano insegnare troppe cose ai bambini che dovrebbero partire dalle basi.
Si mette tanta enfasi sulle lingue ma prima è meglio parlare la propria e poi affrontare le altre.

Il pc poi è un non problema: si tratta di una macchina colorata studiata dalle migliori menti della nostra epoca per esser efacile da usare per delle scimmie ammaestrate.
Spesso nella mia esperienza di docente chi non sa usare il mezzo tecnologico si divide in due:

1 chi demanda la soluzione dei problemi in out sourcing ad altre menti perchè troppo pigro
2 chi pensa troppo e non entra nell'ottica del pc

ma non vedo come mai si debba insegnare a qualcuno l'uso del pc alle elementari ti metti li davanti e ci giochi.
e ma non tutti hanno il pc in casa?
questo è un altro problema ...
di scelte famigliari

Torniamo all'idea che prima usi carta matita e penna e a scrivere sulla carta e lasciamo il pc da una parte che lui ti aiuta ad essere più produttivo e non pensa al posto tuo ....
unica utilità che vedo per il pc è per le ricerche dove invece che copiare le fotocopie dell'enciclopedia e ritagliare le foto puoi fare un bellissimo copia e incolla e non sapere nemmeno quello che stai scrivendo ....

Anonimo ha detto...

Caro sig. Bic

Non sono la mamma in questione, ma un’altra che la pensa più o meno come lei.
Trovo il suo commento piuttosto confuso, lei parla di una società anacronistica, non tiene presente che quello che andava bene 50 anni fa forse adesso non si adatta più alle esigenze dei nostri bambini. Il mondo va avanti e così deve fare la scuola. La società è cambiata e pure la famiglia, che ben altre funzioni nei confronti dei propri figli.
Non si può sempre nostalgicamente pensare che “era meglio quando era peggio”!
La scuola pubblica da una possibilità d’istruzione uguale per tutti a prescindere dal livello culturale della famiglia di provenienza e potendo avere un servizio migliore non vedo perché ci dobbiamo accontentare di uno peggiore. La scuola, ora in una società dove ambedue i genitori lavorano, dove la famiglia allargata è scomparsa, ricopre un ruolo che va molto oltre il semplice insegnamento e della didattica. L’impoverimento delle risorse della scuola pubblica che deriverà da questa manovra risulterà in un impoverimento generale di tutte le generazioni future e questo, avendo due figli in età scolare, mi preoccupa parecchio.

Donatella