venerdì 24 ottobre 2008

Quale scuola?

... Oggi, c'è una "scuola" che ha sostituito la vera Scuola: è la televisione. Una scuola 24ore/su 24. Scuola a tempo pieno, totalizzante e totalitaria. La concezione di vita e del mondo (weltanschauung) non è più esclusiva della vecchia Scuola o della Chiesa: è monopolio del nuovo "pater familias", l'onnipresente televisore. Tanto che il "maestro unico" della ministro Gelmini, appare più come una trovata per ridurre numero e ruolo degli insegnanti, mentre altrove (in Germania), da circa un secolo alla "grundschule" (elementari), i maestri (con obbligo di laurea) sono sempre stati parecchi in ogni classe. Per questo nel famoso saggio "Cattiva maestra televisione", Karl Popper, sottolineando come la televisione sia diventata "Dio che parla", mette in guardia da nuove forme di totalitarismo: "Credo che un nuovo Hitler avrebbe, con la televisione, un potere infinito". La scuola non è una pianta che si pota con l'accetta, ma un fiore che si cura con perizia e con amore. Un'operazione delicata che, per fortuna, crea sempre attenzione, dibattito, polemica. Non solo in Italia, ma anche altrove, come ora in Francia con il libro di François Bégaudeau, "La classe" (Einaudi), trasposto nel film che ha vinto la Palma d'oro a Cannes. Non sempre e non facilmente (come risulta dal libro di Bégaudeau) la Scuola riesce a riparare i danni, sempre più gravi, della deformazione civico/culturale d'una gioventù allo sbando, ma ci prova. Come àncora di salvezza.

Mario Setta

Parte conclusiva di una riflessione di Mario Setta, docente di storia e filosofia in pensione presso il Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona.

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