domenica 11 gennaio 2009

Il nodo cruciale delle compresenze e degli organici

di G. Gandola

Da tempo andiamo sostenendo su questo giornale che la traduzione pratica della “riforma Gelmini” - almeno per quanto riguarda il primo ciclo e la scuola primaria in particolare - la si vedrà soltanto al momento dell’assegnazione degli organici alle scuole. In passato non era così. Si sapeva che, sul piano degli organici – vale a dire del numero dei docenti (posti) assegnati alle scuole – alle classi a tempo pieno (30 ore di lezione più 10 di mensa) corrispondevano due insegnanti per classe e a quelle a modulo (30 ore di lezione) tre docenti ogni due classi. Tutto diventa ora più complicato. Al principio base della “riforma Gelmini” (un insegnante, una classe, 24 ore) che costituirebbe una semplificazione estrema dell’esistente, si aggiunge un proliferare di modelli organizzativi, di fatto mutuati dalla riforma Moratti (decreto lgs. 59/2004), ricalcati su diversi tempi scuola, 27 ore, 30 ore e “fino a 40 ore”. Come qualcuno ha fatto notare, unico caso in tutta Europa di una scuola primaria – scuola dell’obbligo, quindi - con una varietà di orari scolastici così differenziati e articolati. Il tutto, naturalmente, nella logica secondo cui si rimanderebbe alle famiglie la scelta sugli orari ritenuti più opportuni, quasi fossimo in un supermercato ove ciascuno sceglie il prodotto che più gli aggrada fra i tanti possibili.

continua sul sito di Scuola Oggi >>>


Nessun commento: